Il 7 febbraio 2019, in occasione della giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, spendiamo due parole sul progetto #GIOCOCONILBULLO, di cui siamo partner; perché ne vale la pena e perché il bullismo è un problema sempre più attuale, oggi più che mai.
Un cazzotto virtuale, un livido fatto d’inchiostro e tante parole che fanno più male dei calci veri … questo è Cyberbullismo.
Per i giovani che stanno crescendo a contatto con le nuove tecnologie, la distinzione tra vita on-line e vita off-line è oggi quasi indistinguibile.
Le attività che i ragazzi svolgono on-line hanno quindi spesso conseguenze anche nella loro vita reale. Allo stesso modo, le vite on-line influenzano anche il modo di comportarsi dei ragazzi off-line, ed è da questa continua commistione che bisogna partire per comprendere a fondo cos’è il cyber bullismo, perché la vita è sempre una soltanto e la distinzione tra reale e virtuale è solo un’impostura.
Da questa esigenza e dalla voglia di iniziare a combattere una così pericolosa forma di violenza, nel febbraio del 2017, nasce #GIOCOCONILBULLO, un Progetto di volontariato digitale a forte impatto sociale, che coinvolge le scuole del territorio palermitano e che trova la sua forza proprio nei giovani, con l’obiettivo di creare un network di volontari del web, informati, preparati e pronti a lottare per diffondere tra i propri coetanei un uso sano e responsabile dei social e del web in generale.
3 Tre Scuole Pilota, 6 Laboratori creativi 2.0 (videogaming e viral communication), 88 i ragazzi che vi hanno preso parte attivamente, oltre 50 i soggetti che hanno aderito alla Rete, 3 i Comitati stabili nati per il contrasto al bullismo e al cyber bullismo, 100 i volontari digitali che hanno intrapreso questo cammino, consapevoli di avere un ruolo di guida e monitoraggio importante al fine continuare a gestire il cyberforum dedicato, all’interno della piattaforma www.giococonilbullo.com, anche quando il Progetto sarà concluso, consegnando così alla città di Palermo, uno strumento utile e già consolidato che non ha certamente l’ambizione di voler risolvere o guarire da questo problema che tocca oggi un giovane su 4, ma che si pone come obiettivo principale quello di informare attraverso la sensibilizzazione sul campo e principalmente tra pari.